LA VERA MAMMA DI ULISSE

Le avventure e le disavventure raccontate da un Ulisse bambino alla sua tata Euriclea.
Un Ulisse che come scrive Abbiati nella sinossi dello spettacolo è “testone guerriero che era meglio che stava a casa invece che andare a far guerra a Troia.”
Cosa sarebbe successo se Ulisse fosse rimasto a casa invece di andare in guerra?
Non avrebbe lasciato tutta la sua famiglia e i suoi amici così, per una cosa così stupida come la guerra.

Questa storia nasce a Rosignano Marittimo, ad Armunia durante la residenza di Abbiati con il professor Simone Marchesi.
In quell’occasione Abbiati conosce il piccolo Benjamin Auf der Heyde, un bambino appassionato di mitologia e innamorato dell’Odissea che gli racconta la storia di Ulisse come fosse una favola. Abbiati s’incuriosisce, lo ascolta, resta affascinato da quel suo modo di raccontare e decide di registrarlo. Da quel racconto escono frasi che solo l’immaginazione di un bambino può creare.  
Abbiati decide che quello sarà il suo prossimo spettacolo.
Sceglie la giovanissima attrice Ilaria Marchianò per interpretare la nutrice di Ulisse, con quel suo sguardo furbo e quella gestualità che ricorda quella di Abbiati stesso, quasi ne fosse una versione al femminile.
Nello spettacolo la voce registrata è quella originale di Benjamin Auf der Heyde e gli oggetti strani, di recupero, che arricchiscono la scenografia sono costruiti come in tutti i suoi lavori da Roberto Abbiati.

regia di Roberto Abbiati drammaturgia di Roberto Abbiati e del bambino Benjamin Auf der Heyde  con Ilaria Marchianò  voce fuoricampo Benjamin Auf der Heyde sound designer e tecnico Johannes Schlosser scenografia Roberto Abbiati produzione Compagnia Armunia