MATTEOTTI - ANATOMIA DI UN FASCISMO - Circuito CLAPS

MATTEOTTI - ANATOMIA DI UN FASCISMO

2025mer23apr20:45MATTEOTTI - ANATOMIA DI UN FASCISMOTeatro Corallo - Villanuova Sul Clisi (BS)20:45 TAGEURETEISPROVINCIABRESCIAGENEREPROSA

DETTAGLI

Le quattro e mezza del pomeriggio del 10 giugno 1924. Alcuni testimoni dichiarano di aver assistito a una colluttazione all’interno di una vettura e di aver visto espellere quello che sarà riconosciuto essere il tesserino del deputato on. Giacomo Matteotti.

Matteotti (anatomia di un fascismo) ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere.

Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere.

Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il “celibano” perché non lo sapevano che “cherry-brandy” è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d’un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l’Italia intera.

Giacomo Matteotti – l’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista, il visionario – prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi moltissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Per questo fu ucciso (cfr. note di regia).

Io denuncio la manovra politica con cui si è spacciata l’eversione più radicale camuffandola nel suo esatto opposto, ovverosia nella garanzia dell’ordine.

Io denuncio il sistematico uso della forza, la riduzione al silenzio delle voci dissenzienti.

Io denuncio all’Italia e al mondo intero che un mostro chiamato fascismo ogni giorno diventa più potente proprio grazie al silenzioso assenso di chi lo svaluta, lo legittima e non lo combatte!

Tempesta, così lo chiamavano. Uno col sangue caldo.

A cento anni di distanza è il teatro, è la musica, sono le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo a prendersi l’impegno di parlare.

di 

Stefano Massini

con

Ottavia Piccolo

musiche di 

Enrico Fink 

eseguite dal vivo da 

I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo   

regia 

Sandra Mangini  

produzione 

ARGOT PRODUZIONI e Officine della Cultura

ORARIO

(Mercoledì) 20:45

DOVE

Teatro Corallo - Villanuova Sul Clisi (BS)

Viale XXIV Maggio, 4, 25089 Villanuova Sul Clisi BS