LE ALTRE PAROLE

Due attori musicisti sono sul palco, una donna e un uomo. Hanno un tavolino, due piccoli leggii da tavolo, degli strumenti, due calici, una brocca di vino. 

Cantano e recitano poesie. Vanno guidando gli spettatori in questa idea “rapsodica”, e cioè l’azione del cucire versi cantati e versi recitati. 

La platea degli spettatori ripropone un caffè-concerto, o un piccolo cortile fra amici, con diversi tavolini raggruppati. Fra loro, immersi in questa conviviale platea, ci sono altri due attori musicisti. 

Anche loro con il proprio tavolino, anche loro, come del resto tutti attorno, con i loro calici e la loro brocca di vino. 

Ma le loro postazioni sono singolari. 

Uno pare musicista, ma è anche un testimone generazionale evidente: potrebbe essere chiaramente il padre di tutti gli attori in scena. 

L’altro è presso una scrivania, circondato da libri e appunti e oggetti… uno scrittore? Un poeta?  Cominciano via via, da soli e insieme a partecipare ai canti con gli altri due sul palco. 

Appare qualche scena fra gli spettatori, giù in platea. Inizia a costruirsi un dialogo tra i quattro. Platea e palcoscenico, in andata e ritorno. E così s’intreccia un dialogo a proposito delle “altre parole”: di quanto suonano diverse le parole se ascoltate cantate o se appartengono a una poesia che viene detta, occhi negli occhi. 

PER INFO E PRENOTAZIONI

 www.viandantiteatranti.it  |  prenotazioni@viandantiteatranti.it 

produzione

Regula Teatro

con

Silvia Minchillo, Raúl Iaiza, Simone Lampis, Tataj Minchillo

drammaturgia di

Raúl Iaiza e Simone Faloppa 

regia e arrangiamenti di

Raúl Iaiza